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Figura 2 – Reattore EBR-II situato nel “National Reactor Testing Station” (NRTS) nel Idaho. Lo
schema mostra il reattore collegato all’impianto per riciclare ed autoalimentarsi del combustibile.
Flusso neutronico medio = 2.6.1015 neutroni/(cm2.s)

3 – I miei inizi in elettrochimica e chimica nucleare
A quei tempi studiavo chimica all’università di Roma. Per descrivervi il primo impatto che ebbi sul
nucleare, la matematica e la fisica per i chimici del primo anno erano gestiti dalla facoltà di fisica.
Le esercitazioni di fisica erano attribuite a D’Agostino, il chimico di Fermi! La matematica
(iutituzioni-1) era insegnata dalla prof. Manfredini, la fisica nucleare citata sui giornali del tempo
per aver scoperto la particella anti-sigma-più, lo scritto (esercitazioni-1) era gestito dal prof.
Brunelli, direttore del centro CNEN-Frascati. Venivo dal liceo scientifico e l’unica cosa “nuova”
che imparai fu l’uso del regolo calcolatore. Ho letto poi che Fermi lo usava ad una velocità pazzesca
prima di dare l’ordine allo studente che doveva sollevare le barre di cadmio per rendere critica la
CP1. Passai il biennio ed il mio tutor mi “impose” di prendere questi sei esami “complementari”:
elettrochimica, strutturistica, chimica teorica, radiochimica, chimica nucleare, “fisica superiore”.
Dalla fine del terzo anno cominciai a lavorare per la tesi nell’istituto di “Chimica Generale”
integrato col CNR e CNEN (ora ENEA) per ricerche radiochimiche. Mi laureai (già sposato e con
figlio, il mio caro Stefano) nel 1965, nei tempi giusti ma con qualche difficoltà, tra cui quei
benedetti impegnativi complementari. Quell’anno si laurearono brillantemente due miei compagni
di corso, Renato Chiarizia e Mauro Magini. La mia tesi riguardava un’indagine sperimentale sui
meccanismi di corrosione di metalli in sali fusi con tecniche elettrochimiche. I sali fusi erano di
interesse per le tecnologie nucleari, ed ebbi una borsa di studio per proseguire questi studi dopo la
laurea.
Nel frattempo USA ed Unione Sovietica gareggiavano a chi sparava la bomba H più potente inquinando
l’atmosfera (e di conseguenza il suolo) dell’emisfero nord di nostra madre terra (Figura 3, diagramma a
blocchi in megatoni/anno). Nel 1962 l’inquinamento arrivò a livelli così alti (Figura 3, curva continua in
pCurie/litro di Sr-90 nel latte vaccino) da costringere seriamente le due potenze a cessare le esplosioni in
atmosfera accordandosi per una moratoria (il “Limited Test Ban Treaty”, TTBT, tra USA Unione Sovietica
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